Fiere del fumetto, fermiamo i furti tutti assieme!
Sono ormai diversi anni che SISTEMATICAMENTE dopo una fiera del fumetto si leggono delle lamentele, sia sui social che in siti che sfruttano l’occasione per generare click e visualizzazioni, spesso senza un vero contraddittorio.
A volte queste lamentele sono giuste sia chiaro, altre sono pretestuose… si passa dai costi di ingresso alle location, dalla mancanza di questo o quell’artista come ospite ai costi dei prodotti in vendita…

E su questo vorrei innanzitutto focalizzare l’attenzione. A volte si leggono lamentele sui mancati sconti che i commercianti non fanno, come se:
1) gli sconti fossero obbligatori,
2) fosse obbligatorio acquistare,
3) i prodotti, soprattutto quelli di un certo valore economico venissero regalati a noi che li vendiamo…
Logicamente ognuno si fa i suoi conti in tasca, sceglie dove comprare e valuta in base alle proprie possibilità, priorità ed esigenze.
LE PROPRIE appunto che non per forza coincidono con quelle di chi in fiera va a lavorare e paga per farlo – e a volte anche profumatamente e con largo anticipo – e tra le difficoltà che una fiera comporta (preparazione della merce, trasporto, allestimento, LAVORO in fiera dietro “il bancone”, ore “rubate” alla propria famiglia) deve PURTROPPO mettere in conto anche i FURTI.
Eh già perché esistono anche quelli. Parliamone un po’…
Esistono e li mettiamo in conto, non li accettiamo certo di buon grado sia chiaro e facciamo di tutto per impedirli, ma succedono. Eppure nei social e sui suddetti siti non ho mai letto prese di posizione altrettanto ferme nel deprecare queste cose. Come se passasse il concetto che “è giusto rubare visto i prezzi di ingresso ed i costi dei prodotti”, una sorta di silenzio assenso… una cosa che dovrebbe far accapponare la pelle non solo a chi come noi le cose le paga sulla propria pelle, ma a tutti!
Tempo fa su un sito si scatenò un vespaio con un articolo che riprendeva lo sfogo di una ragazza che aveva acquistato un prodotto e tornata a casa si era accorta di avere una scatola vuota. La cosa prese una piega a dir poco ridicola e stomachevole con minacce di “ribaltare” lo stand al venditore, prese di posizione al limite della denuncia per minacce… la ragazza sosteneva di essere stata volontariamente truffata dal venditore, dichiarò di non ricordarsi chi esso fosse, ne dove lo stand fosse posizionato (eh vabbè seppur “incredibile” come cosa diciamo che a fine giornata ci sta che fosse stanca e non ricordasse). Alla fine, per quanto mi è dato sapere, il venditore lesse la cosa e riconoscendo il racconto della ragazza capì che semplicemente la ragazza aveva ricevuto una scatola vuota per puro errore e cercò di contattarla, senza avere risposta.

Perché questo lungo preambolo? Per dire che a quanto pare il rumore si genera sempre e solo quando a subire un torto, reale o immaginario, sono gli avventori delle fiere e mai chi ci lavora…
Ed allora andiamo un po’ a raccontare alcune disavventure che negli anni hanno visti protagonisti noi espositori…
Partiamo dall’ultima! Settimana scorsa un collega ed amico espositore ha subito un furto, gli hanno portato via l’incasso ed il fondo cassa mentre mostrava dei prodotti ad un “cliente” che lo ha sapientemente distratto per permettere al complice di infilarsi da dietro nello stand ed alleggerirlo.
Ed udite udite… non è la prima volta che cose del genere succedono.
A me personalmente all’ultimo Cartoomics hanno portato via “gratis” un volume Marvel da 25 € ed i numeri 1 di One Piece e Dragonball… semplicemente approfittando della calca, ma se non me ne sono accorto io che ero intento a servire qualcuno, possibile che nessuno (tra la folla che era al banco) abbia notato un ragazzino (o adulto che fosse) che si infilava un manga nello zaino o prendeva un volume dallo scaffale e se ne andava via beato senza pagarlo?
E le cose purtroppo non sono finite, nel tempo confrontandomi con altri espositori ho sentito racconti agghiaccianti… persone che dopo lo smontaggio e dopo aver caricato la merce in macchina per ripartire si fermavano da McDonald a mangiare un panino e si ritrovavano con il vetro della macchina rotto e un po’ di merce sparita…merce costosa ma vendibile, scelta tra tutto quello che era a vista.
Oppure quello che mentre caricava la merce sul carrello per portarla al furgone vide un visitatore ritardatario della fiera prendersi un pacco intero e cercare di portarselo a casa…
Per l’amore del cielo, la maggior parte delle persone che frequentano le fiere sono persone per bene, ragazzi e ragazze splendidi che vogliono divertirsi e condividere momenti di passione assieme. Poi ci sono i ladri.
Noi espositori facciamo di tutto per impedire a questi ultimi di aver vita facile, ma sarebbe gradito un “aiuto” anche da parte delle persone oneste che frequentano le fiere. Come? Perché?
Come? Beh se notate uno che prende una cosa da un banco e se la caccia in tasca, o nello zaino o la passa ad un altro dietro di lui, e li vicino non c’è nessuno dello stand chiedetegli cosa stia facendo ed avvisate chi è di là del banco. Se qualcuno vi stesse rubando qualcosa non vorreste che chi lo vede vi avvisasse?
Perché farlo? Perché intanto è un segno di civiltà ed onestà, voltarsi dall’altra parte o far finta di nulla vi rende in qualche modo COMPLICI di queste persone, ma soprattutto perché a lungo andare noi stessi potremmo iniziare ad avere atteggiamenti sempre più guardinghi, non rendere la merce facilmente “toccabile” ma soprattutto, per forza di cose ALZARE i prezzi per compensare i furti, perchè ribadisco che a noi la merce NON LA REGALANO, la paghiamo profumatamente e non è che se ce la rubano ce la ridanno gratis…
Questo è quanto. Sono curioso di sapere la vostra su questo argomento! Ciao Luca
Comments (2)
Ciao.
Articolo valido, ma c’è da precisare.
Non sono assolutamente a favore dei furti e non sono giustificabili in nessun contesto. MAI.
Ma la prima parte dell’articolo dipinge i venditori come santi. Questo non lo posso far passare. Perché per quanto il racconto della ragazzina sia un caso strano, le truffe alle fiere non sono poi cosa così rara.
Di che parlo? Di serie di fumetti vendute impacchettate come se fossero in perfette condizioni e complete. Una volta su tre il sottoscritto ha trovato numeri mancanti appositamente nascosti dal packaging, volumi in condizioni pietose (a volte pagine come tagliate per metà da un cutter, o altre volte copertine tremende, altre volte ancora pagine che si scollavano), o ancora serie vendute come complete (con tanto di scritta) per poi arrivato a casa scoprire che tale serie in realtà era in corso..
L’ultima volta sono stato costretto a chiedere al venditore di aprire il pacco, ed questo era anche restìo nel farlo. L’ho dovuto convincere dicendogli che se non aveva nulla da nascondere non vedevo il problema e che se era tutto in ordine lo avrei comprato di sicuro. Il suo atteggiamento scocciato mi ha solo fatto capire che visto che era tutto ok, per quella volta gli è andata bene, ma non mi ispira fiducia questo andamento.
E mi sento sinceramente di paragonare le truffe ai furti: MAI giustificabili.
Quindi, va bene condannare i furti, ma nello stesso articolo un esame di coscienza globale ci sarebbe stato, o almeno una puntualizzazione..
L’intento non era ASSOLUTAMENTE quello di far passare TUTTI i venditori per santi. Ci sono i disonesti…e vanno SPUTTANATI perché fanno del male al nostro settore, soprattutto all’immagine che la gente si fa di noi venditori!
Detto questo la parte iniziale era volutamente incentrata sul fatto che le polemiche, purtroppo, nascono SEMPRE e SOLAMENTE quando un torto, – o presunto tale – lo subisce un’avventore della fiera
Noi ad esempio quando vendiamo una serie completa, sigillata (a meno che non sia un lavoro mastodontico da fare) diamo sempre la possibilità di aprire e verificare la qualità degli albi…